Il trattamento dell’acqua consiste in un processo finalizzato a modificarne la composizione chimica e migliorarne la qualità, così da renderla appropriata per un uso finale specifico. Alcuni procedimenti di pulizia e di lavaggio, ad esempio, richiedono specifici trattamenti di depurazione dell’acqua. Quest’ultima, infatti, può contenere germi, batteri, calcare o sali minerali in grado di precludere la corretta sanificazione delle superfici o dei tessuti.
In particolare, l’acqua osmotizzata e l’acqua distillata sono le tipologie più utilizzate per le quotidiane attività di pulizia e di lavaggio. All’interno di questo articolo, Pulimav fornisce tutte le informazioni necessarie per la scelta del trattamento di depurazione più adatto alle tue esigenze di pulizia, illustrando le principali caratteristiche, utilizzi e differenze tra acqua osmotizzata e distillata.
Acqua osmotizzata
Il termine “osmotizzata” deriva dal procedimento tramite il quale si ottiene questa tipologia d’acqua: l’osmosi inversa. Quest’ultima consiste in un processo di filtrazione che permette di liberare l’acqua da tutte le sostanze indesiderate tramite il suo passaggio ad alta pressione attraverso membrane semipermeabili. Rispetto ad altri metodi di trattamento dell’acqua, l’osmosi inversa trattiene tutti i batteri, i germi, le particelle e le sostanze organiche disciolte in essa, riducendone il contenuto salino. In altre parole, questo trattamento permette di eliminare completamente le particelle inquinanti presenti nell’acqua, trattenendo dal 90 al 99,9% delle sostanze presenti e assicurandone l’assoluta purezza batteriologica. Proprio per questo motivo, l’osmosi inversa rappresenta la tecnologia di filtrazione più diffusa a livello industriale, dal settore biomedico a quello alimentare. Grazie alla sua capacità di rimuovere sali ed inquinanti da qualsiasi fonte, inoltre, questo trattamento può essere utilizzato anche per la desalinizzazione dell’acqua di mare e l’affinamento dell’acqua di acquedotto.
Acqua distillata
L’acqua distillata, invece, si ottiene tramite la distillazione, un processo molto più semplice dell’osmosi inversa e che si basa sull’evaporazione dell’acqua. Quest’ultima, infatti, viene prima di tutto fatta passare dallo stato liquido allo stato gassoso attraverso l’ebollizione. Il vapore acqueo prodotto viene poi trasferito in un condensatore, che ritrasforma il gas in acqua. In questo modo, l’acqua viene completamente purificata, poiché gli agenti inquinanti disciolti al suo interno, il calcio e i sali minerali, non evaporano durante l’ebollizione. Grazie alla sua completa purezza, l’acqua distillata viene utilizzata sia nei laboratori come reagente o per la preparazione di soluzioni, sia in ambito alimentare, per il funzionamento di elettrodomestici come ferro da stiro e deumidificatori. L’acqua distillata, inoltre, rappresenta un valido aiuto anche nella pulizia, per far brillare qualsiasi superficie senza lasciare aloni o per ottenere un bucato più morbido.
In cosa si differenziano?
La differenza tra acqua osmotizzata e distillata è dovuta principalmente a due aspetti: il procedimento di creazione e la componente salina. Come accennato, infatti, la prima si ottiene attraverso un processo di osmosi inversa, mentre la seconda tramite l’evaporazione e la successiva condensazione dell’acqua.
L’osmosi inversa, inoltre, non elimina completamente il contenuto salino dell’acqua. L’acqua distillata, invece, è totalmente priva di sale, grazie al processo di ebollizione, evaporazione e condensazione a cui viene sottoposta.
Conclusione
Queste sono le principali differenze tra acqua osmotizzata e distillata. L’utilizzo dei due trattamenti di depurazione dell’acqua può aiutare le aziende a offrire ai propri clienti un servizio di una qualità superiore, sia per la pulizia di ambienti e stoviglie, sia per la morbidezza dei tessuti. E se combinate alle attrezzature per la pulizia professionale di Pulimav, i risultati sono garantiti. Scopri le nostre innovative soluzioni e non esitare a contattarci per maggiori informazioni!